EDUCARE IL CUORE CON LA PEDAGOGIA DELLO SGUARDO

UN GRANDE ATTO DI FIDUCIA

Per noi accogliere un bambino significa accogliere anche la sua famiglia. Se i genitori, ma soprattutto la mamma, avvertono fin dai primi contatti la possibilità di uno spazio personale di dialogo, molte domande trovano subito una risposta. Questo costituisce la base di unrapporto di fiducia. L’inserimento graduale con la presenza del genitore nelle prime giornate serve a stabilire il simbolico passaggio, per una parte della giornata, dalle braccia del genitore a quella dell’educatrice. Il corpo è la sede del “cuore”, ovvero di quella parte di noi che accoglie in una sintesi la ragione e i sentimenti, li tiene uniti, li comunica, sostanzia e incarna le nostre parole. L’educatore “concede” il proprio corpo - sede del cuore - come “luogo” dell’incontro. Questo è il linguaggio che i bambini piccoli conoscono meglio. Dapprima incerti, poi sempre più sicuri (perché la mamma e il papà tornano e la casa non è perduta, la mamma o il papà tornano con il pane) bambini e bambine attivano le loro risorse di esploratori attenti a ciò che accade, iniziando a fidarsi sono felici. I bimbi del Micronido vengono da noi chiamati: BIMBI FELICI.

PROGETTO DIDATTICO

Ci piace pensare che il percorso didattico ed educativo nell’anno in corso, possa essere vissuto dalle educatrici, dai genitori e dai bimbi del micronido, attraverso il desiderio di crescere alzando lo sguardo, affascinati dalla realtà che ci circonda. Tante le esperienze : immersone dei materiali, immersioni nei colori, esperienze musicali ed esperienze all’aria aperta che ci accompagneranno passo a passo nella scoperta e nella meraviglia di un anno pieno di emozioni. Lo sguardo è nell’oggi, nell’istante preciso in cui l’io dell’adulto coincide con l’io del bambino a noi affidato, con la consapevolezza che esiste una linea del tempo nella quale i bambini chiedono di crescere; passo a passo con noi che con loro diventiamo più consapevoli. Il collegio si riunirà per verificare gli obiettivi raggiunti, approfondendo così vari temi che ci accompagneranno nei mesi successivi.

GIORNATA AL NIDO
ATTIVITĂ€

L’attività non è solo un “fare”, ma è soprattutto uno “stare” con il bambino, da cui si può imparare il significato e l’importanza di un rapporto per crescere: con se stessi (imparare a conoscersi), con gli altri bambini e con l’adulto, per il quale si tratta di fare compagnia ad un più piccolo, prendendolo sul serio.

PRANZO

I bambini al Micronido mangiano con le loro educatrici nei rispettivi spazi. Il cibo è preparato giornalmente dalle nostre cuoche ed è differenziato a seconda delle età dei bambini. I genitori devono compilare una tabella alimentare per concordare gli alimenti già inseriti nella dieta del bambino (le educatrici non somministrano cibi non ancora introdotti dalla famiglia). Le mamme indicano il momento di introdurre nuovi alimenti. In casi particolari, e su indicazione scritta del medico, possono essere servite diete specifiche. Il menù è esposto nell’atrio del Micronido.

NANNA

Il tempo della nanna è un tempo davvero importante: i bambini ci regalano una fiducia totale. È bene che vengano “accompagnati” con le coccole e con un tempo speciale affinché ogni bambino possa addormentarsi serenamente. In stanza la musica classica di sottofondo ci accompagna nel sonno.

CAMBIO

Per le educatrici la routine del cambio e quella dell’igiene personale dei bambini rivestono una notevole importanza educativa, in quanto sono i momenti che consentono: una maggior intimità e vicinanza (fisica e affettiva), la massima individualizzazione, l’incremento del benessere psico-fisico di ciascun bambino (che va ben oltre il soddisfacimento dei bisogni fisiologici), l’esplorazione e le percezioni non ottenibili durante altri momenti sulla scoperta del proprio corpo in cui vi è un inizio della consapevolezza della propria sessualità e identità di genere.

A livello educativo il momento del cambio aiuta e favorisce l’individualizzazione delle azioni, delle frasi rivolte e scambiate con il bambino, dei tempi trascorsi nelle interazioni con l’educatrice. In pratica, l’educatrice deve sviluppare un rituale individualizzato con ciascun bambino, stimolare lo sviluppo del bambino sul piano cognitivo, linguistico, sociale, affettivo, emotivo e relazionale e del linguaggio verbale e non verbale. Incentivare l’aspetto ludico della routine del cambio. Inoltre, la progettazione della routine del cambio deve prevedere gli aspetti organizzativi tipici delle varie età. Tenere e custodire questo momento è come accorgersi e voler più bene al piccolo che ci è affidato. In tempo di Covid-19 il bambino è cambiato utilizzando tutti i dispositivi di sicurezza.

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